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domingo, 22 de outubro de 2017
Vista do Aqueduto / Turistas na Campagna Romana, Roma, Itália (Visita all'Acquedotto / Turisti nella Campagna Romana) - Adolfo Tommasi
Vista do Aqueduto / Turistas na Campagna Romana, Roma, Itália (Visita all'Acquedotto / Turisti nella Campagna Romana) - Adolfo Tommasi
Roma - Itália
Fondazione Cariplo Artgate, Milão, Itália
OST - 36x72 - 1877
Il dipinto raffigura uno scorcio dell’attuale parco dell’Appia Antica a Roma con i resti dell’acquedotto Claudio del I secolo d.C. e, sullo sfondo, i colli Albani. Una veduta simile della campagna romana è presente anche in un altro dipinto in Collezione Cariplo, L’acquedotto sull’Appia Antica del milanese Giuseppe Porta, ma, a differenza di questi, Tommasi vi introduce una coppia di giovani turisti. L’inserimento delle figure trasforma il luogo raffigurato da paesaggio romantico a rappresentazione di una delle tappe del Grand Tour, il viaggio di formazione che gli aristocratici, fin dal XVIII secolo, e poi gli esponenti della nascente borghesia, erano soliti compiere in Europa, e in Italia in particolare. In questa chiave moderna i monumenti classici diventano, a partire dalla metà dell’Ottocento, soggetto privilegiato non solo per i pittori ma anche per fotografi come Giacomo Caneva e Frédéric Flacheron, animatori della Scuola Romana sorta attorno al Circolo Fotografico della città capitolina. A questa specifica iconografia Tommasi può aver attinto per l’ideazione del dipinto, probabilmente realizzato nell’ambito di un’esercitazione accademica di veduta prospettica. Tuttavia è anche possibile che l’opera sia stata eseguita nei mesi immediatamente successivi alla conclusione degli studi all’Accademia di Belle Arti di Firenze, quando il pittore abbandona i corsi di Carlo Markò figlio per dipingere dal vero in campagna, forse intraprendendo un viaggio di formazione che lo porta fino a Roma. Il soggetto non è comunque nuovo nel panorama artistico di questi anni e lo ritroviamo in un dipinto di Gerolamo Induno, Sosta nella campagna romana (1875, collezione privata), dove il pittore, con una pennellata di certo più sciolta e abbreviata, raffigura un gruppo di turiste nei pressi dell’Appia Antica in un luogo poco distante da quello scelto da Tommasi. L’opera è composta secondo un taglio riproposto anche in opere successive quando l’arte di Tommasi sarà pienamente evoluta verso i modi di un immediato naturalismo, mentre l’interesse per le rovine tornerà tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del nuovo secolo in una serie di vedute di antiche ville italiane.
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