domingo, 10 de novembro de 2024

Lâmpada Osram, Piazza dei Cinquecento, Roma, Itália


 

Lâmpada Osram, Piazza dei Cinquecento, Roma, Itália
Roma - Itália
Fotografia


Una volta era il posto degli innamorati: la lampada Osram, dove oggi troneggia un’immensa gru. Se lui abitava a Roma nord e lei a Roma sud, o viceversa, ci si dava appuntamento sotto l’altissimo palo d’illuminazione collocato in occasione delle Olimpiadi del 1960, per poi andare a spasso in centro. Altri tempi, romanticherie. Adesso, nella piazza dei Cinquecento in via di ristrutturazione, più che alle questioni di cuore bisogna badare a salvare la pelle. O il portafogli. Trenta metri più in là, appostati davanti alla sbarra dell’area a pagamento del «Metropark», ci sono i posteggiatori abusivi che impongono agli automobilisti un pagamento supplementare, oscillante trai 2 ei 5 euro: sono per lo più povericristi, alcuni storpi, ma in passato è successo anche che dei balordi minacciassero a brutto muso, armati di coltello, le vittime del «doppio pedaggio».
All’uscita del metrò, attorno alla futuristica struttura in vetro emetallo costruita per diventare un «Information point» e poi sprangata e lasciata marcire, ogni giovedì e domenica decine di sudamericani bivaccano cucinando riso, carne e intingoli a base di cipolle. Alle spalle, lungo via Giolitti, i tassisti si dispongono in due file. Una è quella dei conducenti onesti, l’altra dei «battitori» di corse: brutti ceffi. Se il cliente è romano non lo caricano affatto, se straniero lo spennano. Come accaduto a maggio a una incredula turista francese, che si è sentita chiedere 25 euro per andare a piazza di Spagna: neanche due chilometri. Loro stanno lì, da anni. Tutti sanno - forze dell’ordine, Comune, Municipio, sindacati dei tassisti - ma nessuno interviene. Forti di una specie di conclamata impunità. Al punto che, se la giornata butta male, si rifanno rubando un motorino lì attorno, come quei tre tassinari armati di tronchesi arrestati grazie al filmato delle telecamere piazzate sulla galleria gommata.
Avanti, c’è posto per tutti. Sul lato delle terme di Diocleziano, in una delle aree archeologiche più belle di Roma, dalle otto di sera in poi le prostitute di via Gaeta (erano sette, ora ne sono rimaste tre) fanno un cenno, salgono in auto e accontentano i clienti per 70 euro in luride pensioncine dietro via Volturno. Fino all’anno scorso il sesso lo facevano in loco, abbracci, piroette e gemiti tra le macchine parcheggiate. Sotto gli occhi dei residenti che scattavano foto dalle finestre e, schifati, le mandavano ai giornali. Roba forte, da demoni alla Dostoevskij: e infatti è proprio qui - dove oggi c'è il cantiere per i «lavori di adeguamento del nodo di Termini» (sublime burocratese…) - che mesi fa è stato sgozzato con un coccio di bottiglia il russo Aleksandr Petrov, 45 anni, figura leggendaria tra i disperati della stazione perché pare imponesse il «pizzo» agli altri senzatetto per farli dormire sul marciapiede. E, sempre qui, il traffico serale e notturno di sostanze stupefacenti è attività indefessa. Trecho de texto de Fabrizio Peronaci / Corriere Della Sera.
Nota do blog: Data e autoria desconhecida.

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