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domingo, 27 de janeiro de 2019
Palmeiras em Bordighera, Itália (Palm Trees at Bordighera) - Claude Monet
Palmeiras em Bordighera, Itália (Palm Trees at Bordighera) - Claude Monet
Bordighera - Itália
Metropolitan Museum of Arts Nova Iorque
OST - 64x81 - 1884
Bordighera - Itália
Metropolitan Museum of Arts Nova Iorque
OST - 64x81 - 1884
Monet first visited Italy’s
southern coast with Renoir in December 1883. Shortly thereafter, he returned
alone to paint, writing his dealer that working "à deux" was
constraining. This scene and The
Valley of the Nervia (30.95.251) reflect Monet’s excitement at the new
motifs offered by the region’s palm trees and mountains. For this view, he
ventured from his hotel in Bordighera and looked across the Bay of Ventimiglia
toward the Alps on the French border. The dazzling colors challenged him to
"dare to use all the tones of pink and blue," although what he truly
needed was a "palette of Diamonds and jewels."
Natureza Morta com Melão (Nature Morte Avec Melon) - Claude Monet
Museu Calouste Gulbenkian Lisboa
OST - 53x73 - 1872
A pintura foi executada em 1872, ano de realização do célebre
Impression, soleil levant (Musée Marmottan, Paris). Embora apresente um esquema
de composição possivelmente inspirado em Fantin-Latour (Mesa com Flores e
Frutos, Museum of Fine Arts, Boston), que abordou o género dentro da tradição
clássica, pode afirmar-se, neste caso, que se acrescenta ao tema um tratamento
inovador. Esta conceção encontra paralelo na época em Édouard Manet, na obra
Natureza-morta com Melão e Pêssegos (National Gallery of Art, Washington), de
cerca de 1866, na qual o pintor procurou intencionalmente incorporar aos
objectos inanimados o conteúdo subjetivo da sua apreciação pessoal.
Uma sequência ordenada de
formas esféricas estrutura exemplarmente a representação - os frutos da estação
estival estabelecem um diálogo cromático subtil com os objetos de porcelana
chinesa cuidadosamente dispostos no espaço - e permite entender o conjunto como
um discurso plástico coerente. A estética de ar livre, tão cara aos
impressionistas, invade de luz toda a superfície da tela, conferindo-lhe, nessa
medida, uma singular originalidade. É através da cor, porém, que Monet melhor
expressa uma realidade que se destina, essencialmente, à apreensão pelos
sentidos.
O Degelo, Vétheuil, França (O Degelo) - Claude Monet
O Degelo, Vétheuil, França (O Degelo) - Claude Monet
Vétheuil - França
Museu Calouste Gulbenkian Lisboa
OST - 68x90 - 1880
A paisagem, austera e dolorosa, representa um
degelo de grandes proporções ocorrido junto ao Sena, na região de Vétheuil, a
oeste de Paris, nos primeiros dias de Janeiro de 1880. Faz parte de uma série
de dezoito obras executadas pelo pintor no local, que constituem a sua resposta
visual perante o brutal acontecimento. A beleza glacial da natureza invernosa,
interpretada a diferentes horas do dia, sujeita a variações de perspetiva e
luz, impõe-se como o tema central desse conjunto de pinturas, que variam entre
paisagens onde a devastação é mais evidente, como neste caso, e obras de
vocação mais tranquila.
Escassa na cor e sumária na definição da solidez incipiente do gelo quebrado e das árvores devastadas, a obra resulta de uma observação cuidada, directa e sistemática de elementos esboçados ao ar livre, tendo sido objeto, por certo, de finalização em estúdio. Ao recorrer a uma pincelada larga, entrecortada e inventiva, Monet concilia nesta composição princípios impressionistas fundamentais – espontaneidade, sensação pura, efeito fugidio – com o rigor formal de uma estrutura espacial lúcida, complexa e ordenada.
Escassa na cor e sumária na definição da solidez incipiente do gelo quebrado e das árvores devastadas, a obra resulta de uma observação cuidada, directa e sistemática de elementos esboçados ao ar livre, tendo sido objeto, por certo, de finalização em estúdio. Ao recorrer a uma pincelada larga, entrecortada e inventiva, Monet concilia nesta composição princípios impressionistas fundamentais – espontaneidade, sensação pura, efeito fugidio – com o rigor formal de uma estrutura espacial lúcida, complexa e ordenada.
A Partida dos Voluntários (La Partenza dei Volontari nel 1866) - Gerolamo Induno
Gallerie d'Italia Piazza Scala Milão
OST - 29x43 - Entre 1877 e 1878
Il dipinto è stato
acquistato nel 1971 e reca sul verso un’etichetta della Galleria Pesaro di
Milano.
Rappresenta la
prima idea o il bozzetto del dipinto La partenza dei coscritti nel 1866
(Milano, Museo del Risorgimento), commissionato da Vittorio Emanuele II e
presentato all’esposizione universale di Parigi nel 1878 col titolo Italie,
1866 di cui esiste una replica autografa esposta alla mostra nazionale di belle
arti allestita a Milano nel 1881, ora conservata presso la Fondazione Museo
Francesco Borgogna di Vercelli.
Vi è raffigurato
un gruppo di coscritti che, ricevuta la benedizione del parroco, si apprestano
a salutare i propri cari e partire per il fronte: li aspettano le battaglie
della terza guerra d’indipendenza. L’episodio si riferisce ai fatti che
precedettero il momento in cui il regno d’Italia, alleato della Prussia di
Bismarck contro l’impero asburgico, ottenne l’annessione del Veneto, firmando
la Pace di Vienna.
La scena, forse
ambientata in un paese della Valtellina, come altri dipinti realizzati dal
pittore attorno al 1875-1877, è chiusa sullo sfondo dalle alture. Una chiesa fa
da quinta: se ne distingue il portale laterale, il campanile ed il portico;
nella folla si notano alcune donne e bambini in costume popolare, e
sull’insegna dell’osteria, a sinistra, si intravede la scritta “Italia”,
implicito richiamo al completamento dell’unità nazionale ancora da compiersi.
Rispetto alla tela in Collezione, le opere conservate a Milano e Vercelli presentano alcune differenze nel profilo dei monti e nell’architettura rurale che chiude a sinistra le composizioni, ma soprattutto offrono una variante significativa dal punto di vista del significato storico-politico della scena. Se nella tela in Collezione, infatti, i futuri soldati ricevono la benedizione del parroco, nell’opera di commissione reale esposta a Parigi e nella sua replica, infatti, essi sono invece accolti dal sindaco che, con la fascia tricolore, li saluta dal sagrato della chiesa, al fianco del religioso. In questo ribaltamento dei ruoli possiamo leggere un corretto scrupolo politico del pittore, che nel 1878 - a fronte dei tesissimi rapporti tra il Regno d’Italia e lo Stato della Chiesa, a pochi anni dalla Breccia di Porta Pia - preferisce omettere la pur realistica circostanza dell’iniziale appoggio di una parte del “basso clero” alle istanze del Risorgimento, sostituendo il parroco con la figura politicamente più opportuna e resa riconoscibile dalla fascia tricolore, del sindaco, assente invece nel bozzetto. Non va dimenticato, inoltre, che il pittore aveva partecipato come volontario garibaldino anche alla campagna in Tirolo del 1866, circostanza certamente non estranea alla vivacità e al realismo che caratterizza la tela in Collezione, secondo il carattere insieme quotidiano ed eroico della pittura di storia legata alle vicende contemporanee che contraddistingue fin dalla metà del secolo l’opera sua e del fratello Domenico Induno, del quale ricordiamo La partenza del garibaldino e L’arrivo del bollettino di Villafranca pure presenti in Collezione.
Rispetto alla tela in Collezione, le opere conservate a Milano e Vercelli presentano alcune differenze nel profilo dei monti e nell’architettura rurale che chiude a sinistra le composizioni, ma soprattutto offrono una variante significativa dal punto di vista del significato storico-politico della scena. Se nella tela in Collezione, infatti, i futuri soldati ricevono la benedizione del parroco, nell’opera di commissione reale esposta a Parigi e nella sua replica, infatti, essi sono invece accolti dal sindaco che, con la fascia tricolore, li saluta dal sagrato della chiesa, al fianco del religioso. In questo ribaltamento dei ruoli possiamo leggere un corretto scrupolo politico del pittore, che nel 1878 - a fronte dei tesissimi rapporti tra il Regno d’Italia e lo Stato della Chiesa, a pochi anni dalla Breccia di Porta Pia - preferisce omettere la pur realistica circostanza dell’iniziale appoggio di una parte del “basso clero” alle istanze del Risorgimento, sostituendo il parroco con la figura politicamente più opportuna e resa riconoscibile dalla fascia tricolore, del sindaco, assente invece nel bozzetto. Non va dimenticato, inoltre, che il pittore aveva partecipato come volontario garibaldino anche alla campagna in Tirolo del 1866, circostanza certamente non estranea alla vivacità e al realismo che caratterizza la tela in Collezione, secondo il carattere insieme quotidiano ed eroico della pittura di storia legata alle vicende contemporanee che contraddistingue fin dalla metà del secolo l’opera sua e del fratello Domenico Induno, del quale ricordiamo La partenza del garibaldino e L’arrivo del bollettino di Villafranca pure presenti in Collezione.
A Partida dos Recrutas (La Partenza dei Coscritti nel 1866) - Gerolamo Induno
A Partida dos Recrutas (La Partenza dei Coscritti nel 1866) - Gerolamo Induno
Museu do Risorgimento Milão
OST - 138x203 - 1878
Museu do Risorgimento Milão
OST - 138x203 - 1878
Il 23 giugno 1866 iniziarono le ostilità tra l'esercito di Vittorio
Emanuele II e gli Austriaci. Con la III guerra d'indipendenza il Veneto venne
liberato e annesso all’Italia. Tale episodio viene ricordato da Gerolamo Induno
in un dipinto il cui tema è l’addio alle famiglie dei soldati chiamati alle
armi, benedetti dal parroco di un paese di campagna alla presenza di tutta la
comunità. L’opera era stata commissionata dai Savoia.
sábado, 26 de janeiro de 2019
Garibaldi Desembarca em Marsala, Itália (Garibaldi Sbarca a Marsala) - Gerolamo Induno
Marsala - Itália
Museu Nacional do Risorgimento Italiano Turim
OST - 1861
A Batalha de Bezzecca, Bezzecca, Itália (La Battaglia di Bezzecca) - Felice Zennaro
A Batalha de Bezzecca, Bezzecca, Itália (La Battaglia di Bezzecca) - Felice Zennaro
Bezzecca - Itália
Museu do Risorgimento Milão
OST - 164x290
La battaglia di
Bezzecca fu un episodio dell'invasione italiana del Trentino, durante la terza guerra di indipendenza italiana. La battaglia fu combattuta il 21 luglio 1866, e vinta dal Corpo Volontari Italiani di Giuseppe Garibaldi che fermarono il tentativo del comandante austriaco del Tirolo meridionale (attuali Trentino e Alto Adige) e del generale Franz Kuhn von Kuhnenfeld, al comando anch'essi di truppe volontarie provenienti dalle
valli tirolesi, di ricacciarli verso il Lago d'Idro.
Bohemian Rhapsody 2018 - Bohemian Rhapsody
Bohemian Rhapsody 2018 - Bohemian Rhapsody
Estados Unidos / Reino Unido - 134 minutos - 2018
Poster do filme
Estados Unidos / Reino Unido - 134 minutos - 2018
Poster do filme
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