domingo, 27 de janeiro de 2019

A Partida dos Voluntários (La Partenza dei Volontari nel 1866) - Gerolamo Induno


A Partida dos Voluntários (La Partenza dei Volontari nel 1866) - Gerolamo Induno
Gallerie d'Italia Piazza Scala Milão
OST - 29x43 - Entre 1877 e 1878


Il dipinto è stato acquistato nel 1971 e reca sul verso un’etichetta della Galleria Pesaro di Milano.
Rappresenta la prima idea o il bozzetto del dipinto La partenza dei coscritti nel 1866 (Milano, Museo del Risorgimento), commissionato da Vittorio Emanuele II e presentato all’esposizione universale di Parigi nel 1878 col titolo Italie, 1866 di cui esiste una replica autografa esposta alla mostra nazionale di belle arti allestita a Milano nel 1881, ora conservata presso la Fondazione Museo Francesco Borgogna di Vercelli.
Vi è raffigurato un gruppo di coscritti che, ricevuta la benedizione del parroco, si apprestano a salutare i propri cari e partire per il fronte: li aspettano le battaglie della terza guerra d’indipendenza. L’episodio si riferisce ai fatti che precedettero il momento in cui il regno d’Italia, alleato della Prussia di Bismarck contro l’impero asburgico, ottenne l’annessione del Veneto, firmando la Pace di Vienna.
La scena, forse ambientata in un paese della Valtellina, come altri dipinti realizzati dal pittore attorno al 1875-1877, è chiusa sullo sfondo dalle alture. Una chiesa fa da quinta: se ne distingue il portale laterale, il campanile ed il portico; nella folla si notano alcune donne e bambini in costume popolare, e sull’insegna dell’osteria, a sinistra, si intravede la scritta “Italia”, implicito richiamo al completamento dell’unità nazionale ancora da compiersi.

Rispetto alla tela in Collezione, le opere conservate a Milano e Vercelli presentano alcune differenze nel profilo dei monti e nell’architettura rurale che chiude a sinistra le composizioni, ma soprattutto offrono una variante significativa dal punto di vista del significato storico-politico della scena. Se nella tela in Collezione, infatti, i futuri soldati ricevono la benedizione del parroco, nell’opera di commissione reale esposta a Parigi e nella sua replica, infatti, essi sono invece accolti dal sindaco che, con la fascia tricolore, li saluta dal sagrato della chiesa, al fianco del religioso. In questo ribaltamento dei ruoli possiamo leggere un corretto scrupolo politico del pittore, che nel 1878 - a fronte dei tesissimi rapporti tra il Regno d’Italia e lo Stato della Chiesa, a pochi anni dalla Breccia di Porta Pia - preferisce omettere la pur realistica circostanza dell’iniziale appoggio di una parte del “basso clero” alle istanze del Risorgimento, sostituendo il parroco con la figura politicamente più opportuna e resa riconoscibile dalla fascia tricolore, del sindaco, assente invece nel bozzetto. Non va dimenticato, inoltre, che il pittore aveva partecipato come volontario garibaldino anche alla campagna in Tirolo del 1866, circostanza certamente non estranea alla vivacità e al realismo che caratterizza la tela in Collezione, secondo il carattere insieme quotidiano ed eroico della pittura di storia legata alle vicende contemporanee che contraddistingue fin dalla metà del secolo l’opera sua e del fratello Domenico Induno, del quale ricordiamo La partenza del garibaldino e L’arrivo del bollettino di Villafranca pure presenti in Collezione.

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