Údine - Itália
Gallerie d'Italia Piazza Scala Milão
OST - 57x46 - 1856
Il dipinto,
racchiuso nella sua cornice originale dorata con inserti in velluto, è stato
acquisito nel 1991, insieme con la Collezione dell’Istituto Bancario Italiano
(IBI).
L’anno precedente
all’esecuzione dell’opera, datata 1856, Fausto Antonioli, paesaggista e
ritrattista attivo a Udine fin dal 1850, aveva ottenuto il giudizio positivo
della critica locale presentando all’esposizione friulana di Arti Belle e
Meccaniche uno scorcio della piazza Contarena (ubicazione sconosciuta), eseguito
su commissione di Francesco Verzegnassi, commerciante udinese di seta, sodale
di Ippolito Nievo e sostenitore della preparazione clandestina alla lotta
contro l'Austria.
Una stretta
corrispondenza stilistica, oltre che tematica, lega il dipinto in Collezione a
quest’opera, descritta dalla pubblicistica dell’epoca come una veduta di
piccole dimensioni, contraddistinta da un solido impianto prospettico e
dall’impiego di un deciso contrasto chiaroscurale. Il quadro, infatti,
restituisce una visione nitida e dettagliata della principale piazza cittadina,
popolata da macchiette in abiti contemporanei. Il luogo ha cambiato
denominazione più volte nei secoli: nel medioevo era nota come la piazza del
Vino, in seguito del Comune e, poi, con l’arrivo dei Veneziani nel XVI secolo
assunse il nome di uno dei luogotenenti dell’esercito divenendo piazza
Contarena. Dopo l’Unificazione, nel 1866, la piazza fu intitolata a Vittorio
Emanuele II; mantenne questo nome fino alla Liberazione, quando assunse
l’attuale denominazione di piazza della Libertà. In questa veduta Antonioli
adotta un punto di vista che privilegia la quattrocentesca Loggia del Lionello,
in primissimo piano a destra, la Loggia di San Giovanni, la Torre dell’orologio
e la colonna con la Statua della Giustizia; mentre a sinistra, in disparte, è
ritratta la Statua della Pace, opera dello scultore Giovan Battista Comolli,
donata dall’imperatore Francesco I alla città di Udine a ricordo della Pace di
Campoformido. La restituzione puntuale dell’architettura del luogo si
arricchisce di numerosi indizi della vita cittadina e del clima politico
dell’epoca: sull’edificio di destra un’affissione – in italiano e in tedesco -
indica la presenza dell’Imperial Regio Comando Militare di Piazza austriaco
mentre, sul lato opposto, una locandina teatrale annuncia la rappresentazione
al teatro Minerva de “L’Utimo Giorno di Suli”, opera lirica ispirata alla
guerra greco-turca, già messa in scena in altre città italiane e rappresentata
a Torino nel 1863.
Il racconto della
resistenza di Suli, ultima città greca a capitolare contro l’invasione turca,
nascondeva un richiamo ai valori patriottici e trovava a Udine, in particolare,
una stretta corrispondenza con l’insurrezione antiasburgica della primavera del
1848, quando la città guidata da un governo provvisorio aveva respinto
l’esercito austriaco. La piazza diviene così un luogo simbolo della città
durante il Risorgimento, non a caso nuovamente ritratta da Antonioli in un
altro dipinto dell’autunno del 1866 che, forse, rappresenta la prima veduta di
Udine italiana, dopo l’ingresso delle truppe garibaldine, il 26 luglio 1866,
allorché la città venne a far parte dello Stato italiano, a conclusione della
terza guerra d’indipendenza (Veduta della Piazza Contarena di Udine, Udine,
Civici Musei e Gallerie di Storia e Arte).
La
precisione lenticolare nella descrizione delle architetture e il taglio
dell’inquadratura adottati nelle diverse redazioni del tema sembrerebbero
riconducibili all’impiego di modelli fotografici, forse noti all’artista per il
tramite del conte Augusto Gabriele Agricola, tra i primi sperimentatori della
tecnica fotografica in Friuli. Il legame di amicizia tra questi due
protagonisti della vita culturale cittadina è attestato anche dal ritratto fotografico del pittore e dal Ritratto del Conte Agricola (Udine,
Civici Musei), eseguito ad olio da Antonioli nel 1857, in seguito alla
scomparsa dell’amico.
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